Inserita in Salute il 18/12/2018
da Direttore
Fondazione Operation Smile Italia Onlus
Il nuovo “sorriso” di tanti bambini passa attraverso il grande impegno dei volontari e l’importante ruolo dell’advocacy.
Emarginazione, solitudine, dolore e vergogna: sono queste le principali problematiche che deve affrontare chi è affetto da una malformazione al volto.
La mission della Fondazione Operation Smile Italia Onlus, attiva in Italia dal 2000, è proprio quella di donare il “sorriso” ed un “futuro” ai bambini con gravi patologie come il labbro leporino e la palatoschisi, mediante interventi gratuiti di chirurgia plastica ricostruttiva, resi possibili grazie all’impegno dei volontari e al sostegno dei donatori.
Oggi basta poco per realizzare il desiderio di tantissimi bambini, in tutto il mondo, nati con una patologia che comporta difficoltà nel parlare e problematiche nella nutrizione.
Sono tante le storie di riscatto rese possibili dall’impegno di centinaia di volontari che, con passione ed entusiasmo, partecipano sempre numerosi alle missioni internazionali curando i piccoli pazienti a casa propria.
Come la storia di Clara, una bambina malgascia nata con un’importante malformazione al volto. Abbandonata a due anni dalla mamma che non è riuscita a reggere il peso del suo dramma, Clara ha vissuto 8 anni nella solitudine, sotto il peso doloroso del suo essere “diversa” dagli altri bambini, giungendo persino a lasciare la scuola per non essere più derisa.
E’ stato il papà Dede a scoprire per caso, leggendo un poster affisso in un bar, della presenza dei medici di Operation Smile; dopo due giorni di cammino, a piedi scalzi, Clara e il papà hanno raggiunto la piccola struttura dove i volontari visitavano i pazienti giunti da ogni parte del Paese. Inserita nel programma degli interventi, dopo poche settimane Clara è partita nuovamente con il papà, questa volta su di un autobus perché, grazie ai sostenitori di Operation Smile, è stato possibile evitargli un cammino troppo lungo e faticoso sostenendo le spese del trasferimento dal loro villaggio. Ad Antsirabe, terza città più grande del Madagascar e capoluogo di una regione dove è concentrato l’impegno dell’organizzazione, è stata operata con successo. A circa 1 anno dall’intervento Clara è tornata per le visite di controllo e per completare il percorso di cura con l’intervento al palato; oggi, a 9 anni, è una bambina completamente diversa con una nuova sicurezza in se stessa che la porta a sorridere con la bocca ma anche con il cuore, ad ogni volto che incontra il suo sguardo.
Il Madagascar è un Paese dove Operation Smile è presente con programmi e missioni mediche dal 2007: durante questi anni sono stati più di 2.800 i bambini operati dai medici volontari. Per tutti loro e per tutti coloro che vivono in simili condizioni, l’organizzazione rappresenta l’unica opportunità per iniziare una nuova vita.
Funeka Cele - explains to the family that the two children, Afika Nomandide 5 years old and Alungile Nomandide 4 years old, do not have cleft palates. Instead she suspects that Afika is deaf and mute while Alungile has speech issues. She will now look to assist them by finding the relevant specialists. Mbizana district, Eastern Cape, South Africa. (Operation Smile Photo - Zute Lightfoot) Questi risultati sono possibili grazie allo sforzo congiunto di tante persone, in tutto il mondo, che dedicano tempo ed energie ai bambini affetti da malformazioni al volto ed a coloro che, in particolare, svolgono un importante ruolo di advocacy che si traduce in un’attività di informazione e sensibilizzazione, particolarmente preziosa in paesi dove l’arretratezza e le distanze rendono tutto più difficile. Sono persone come Funeka Cele, un’infermiera volontaria con all’attivo una lunga collaborazione con l’organizzazione. Ormai in pensione, dopo una vita trascorsa come infermiera notturna all’Ospedale di St Patrick, nella provincia di Eastern cape, zona sud-est dello Stato del Sud africa, continua la sua attività come volontaria in Operation Smile, recandosi nelle aree più remote, per informare le famiglie dell’esistenza di un aiuto reale e concreto per le loro necessità.
Vera personalità anche all’interno di Operation Smile Sudafrica, ufficio da cui partono la maggior parte delle missioni mediche e di formazione dell’Organizzazione in Africa, Funeka è molto amata dai pazienti e dalle loro famiglie, che devono a lei la nuova vita dei propri figli.
Vedendola con i bambini che ha seguito, si comprende subito il legame unico che è capace di stabilire con loro. La distanza, che a volte si crea tra assistito e curante, nel suo caso non esiste ed ecco perché, passando al St Patrick Hospital, dove non lavora più da circa 5 anni, non sembra che l’infermiera del “sorriso” sia assente da così tanto tempo.
L’attività di “advocacy” è un compito delicato ed importante, soprattutto nelle aree più disagiate, dove spesso i bambini non hanno mai visto un medico e le famiglie non sanno che esiste un intervento che può restituire speranza e dignità al loro volto.
Altre volte, i bambini sono stati visitati e le famiglie sono a conoscenza dell’esistenza di un intervento risolutivo ma, i costi troppo alti non gli hanno permesso di far operare i propri figli.
È fondamentale che a persone come Funeka se ne aggiungano molte altre per informare che esiste una possibilità per chi è nato con una malformazione al volto e che, con poco più di 45 minuti, si può salvare un bambino da una vita di frustrazione.
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