Inserita in Cronaca il 20/11/2013
da Michele Caltagirone
Giro di prostituzione tra Marsala e Genova, quattro persone arrestate dai carabinieri
Quattro persone sono state arrestate dai carabinieri di Marsala, in collaborazione i militari di Genova Portoria nel corso di un´operazione che ha riguardato i territori di Marsala, Erice, Mazara del Vallo e Genova. Sono accusati di induzione e favoreggiamento della prostituzione di varie donne di nazionalità straniera. In manette sono finiti Salvatore Imperiale, 48 anni, di Marsala, e Leonardo Petterico, 34enne ericino. Entrambi sono stati posti agli arresti domiciliari. Arrestati inoltre Salvatore Brugnone, 69 anni, marsalaese residente a Mazara, e Sandra Tatiana Giraldo Ordonez, 43enne di nazionalità colombiana. Per gli ultimi due il GIP presso il Tribunale di Marsala ha fatto scattare il divieto di dimora, rispettivamente nel comune di Marsala e nella regione Sicilia. L’indagine “SQUILLO”, condotta inizialmente dalla Stazione Carabinieri di Petrosino, si è sviluppata dunque nell’ambito dell’attività di prevenzione e contrasto ai reati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione ed ha preso il nome dalle modalità con cui i clienti entravano in contatto con le ragazze dedite all’attività di prostituzione: esse, infatti, utilizzavano inserzioni pubblicitarie su giornali a tiratura regionale, fornendo il proprio recapito telefonico ed il luogo dell´incontro. A Marsala, in particolare, le prestazioni sessuali venivano fornire all´interno di una villetta in contrada Fossarunza, gestita da Salvatore Imperiale. L’attività investigativa ha avuto inizio nel febbraio 2009 ed è terminata ad aprile dello stesso anno. Da quel momento è iniziata un’attività di indagine serrata, integrando le attività tecniche di intercettazione telefoniche e ambientali con servizi di osservazione sul territorio, da cui non solo si è riusciti ad ottenere elementi di prova che nell’abitazione si attuasse un’attività di induzione e favoreggiamento della prostituzione di ragazze straniere, soprattutto sudamericane, ma soprattutto a delineare una vera e propria rete di supporto logistico, mettendo in evidenza i ruoli dei soggetti nella gestione delle attività illecite.
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