Inserita in Politica il 28/12/2017
da Direttore
Gentiloni traccia il bilancio di un anno del suo governo, al capolinea della XVII Legislatura
Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, traccerà il bilancio di un anno del suo Governo. Il quinto ed ultimo anno della legislatura. «Ritengo importante aver raggiunto quello che consideravo un obiettivo e cioè arrivare a una conclusione ordinata della legislatura» - Sostiene Paolo Gentiloni.
«L´Italia - ha aggiunto - si è rimessa in moto dopo la più grande crisi del dopoguerra. Il merito è innazitutto degli italiani, delle famiglie, di chi studia e si prende cura delle persone».
«Il mio governo - ha sottolineato - è nato in circostanze molto difficili ma non abbiamo tirato a campare. Abbiamo fatto pochi annunci ma non preso poche decisioni». La legge di bilancio ha finito per proporre il record di 1.247 commi come il provvedimento “mille proroghe”. Certo, in tema di privatizzazioni il bilancio è deludente. Ma essere riusciti nell’intento di non far smontare ciò che il presidente Emmanuel Macron progetta, con grande enfasi, di costruire per la Francia non è risultato da poco. Detto questo, il quadro politico generale non offre certezze. Al contrario, anche a motivo di una riforma della legge elettorale niente affatto incisiva per assicurare un’accettabile governabilità, si naviga al buio con i sondaggi alla mano, constatando in partenza un equilibrio tripolare (centro-destra, centro-sinistra, Movimento 5 Stelle) e immaginando alleanze tra partner sulla carta impossibili, composizioni e scomposizioni all’interno di coalizioni eterogenee.
L’esercizio è inevitabile e forse anche abbastanza inutile. Siamo già in una campagna elettorale feroce e i lavori della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche lo hanno ben testimoniato.
Così si proseguirà con un leader contro l’altro fino al voto di marzo e se, con ogni probabilità, non emergeranno maggioranze certe per governare, i “giochi” si apriranno per cercare una soluzione con accordi impensabili, o non dichiarabili, fino a un minuto prima del voto. Nel frattempo, magari in vista di un nuovo ricorso alle urne che dovesse rendersi necessario, si potrà contare comunque sulla continuità della linea-Gentiloni. Del resto, come disse un politico americano di lungo corso, Mario Cuomo, «durante la campagna elettorale fai poesia, poi però governi in prosa».
Ma la prosa dell’economia reale suggerisce anche altre due considerazioni. La prima. Il Prodotto interno lordo (Pil) italiano è ancora oggi inferiore di 6 punti rispetto a quello pre-crisi del 2008 mentre quello dell’Eurozona è superiore di 7 punti. Vuol dire che l’Italia deve recuperare 13 punti di competitività e che il lavoro da fare è ancora molto. Lo stesso vale per il debito pubblico.
La seconda considerazione riguarda l’economia reale. L’Italia è in ripresa e gli investimenti delle imprese sono ripartiti. Non solo.
"La verità è che l´Italia si è rimessa in moto dopo la più grave crisi del dopoguerra".
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28/12/2017 - UN DISASTRO SPACCIATO PER UN GRANDE SUCCESSO; DA VERGOGNARSI !!! (VITO) |
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