Inserita in Politica il 22/08/2017
da Direttore
scarsa cultura e l’insufficiente programmazione in materia di prevenzione e benessere organizzativo
“Si è conclusa l’ultima fase del monitoraggio avviato dalla Uilpa nel novembre 2015, quando fu chiesto ai datori di lavoro pubblici (Ministeri, Agenzie Fiscali ed Enti Pubblici non economici) un confronto sugli adempimenti previsti dall’art. 26 del D. Lgs. 9 aprile 2008, 81, finalizzato a misurare lo ‘stato di salute’ della Pubblica Amministrazione”. Lo dichiara in una nota il Segretario Generale della Uilpa, Nicola Turco il quale aggiunge: “Si è trattato di un importante monitoraggio inteso a verificare le reali condizioni degli ambienti, delle relazioni di lavoro e della qualità della vita dei lavoratori delle amministrazioni pubbliche, i cui risultati sono stati oggetto di un’elaborazione statistica”.
“Un’indagine a tappeto – prosegue Turco – sulle varie articolazioni centrali e periferiche della P.A., il cui risultato più significativo è sicuramente il ‘silenzio’ diffuso su tutto il territorio nazionale, che si riferisce indistintamente a tutte le macro Aree del Paese (Nord, Centro, Sud ed Isole), con punte eclatanti che riguardano il Ministero della Giustizia (75,9%), il MEF (73,9), il MIUR (73,8%), l’Interno (73,2%), il Mibact (69,6%), il MIT (66,7%), il Lavoro (69,4%), la Difesa (51,9%).
“Un silenzio - sottolinea Turco - che fa riflettere non solo sulla reale conformità a norma dei luoghi e dei processi di lavoro ma soprattutto sulla stessa percezione e sensibilità del management pubblico rispetto a tali problematiche”.
Il Segretario Generale della Uilpa evidenzia che “i risultati dell’indagine rappresentano plasticamente la scarsa cultura e l’insufficiente programmazione in materia di prevenzione e benessere organizzativo, fattori che si ripercuotono sulla qualità della vita dei lavoratori ma anche sui servizi erogati ai cittadini”.
Precisa Turco: “E’ appena il caso di ricordare che il costo sostenuto dalla finanza pubblica per gli incidenti sul lavoro e per le malattie professionali oscilla tra il 2,6 e il 3,8 per cento del PIL e che una strategia nazionale indirizzata a eliminare queste falle di sistema, contribuirebbe ad un abbattimento di costi di notevole entità. Basti pensare al calo delle assenze per malattia, alla riduzione di costi per l’assistenza sanitaria, al mantenimento in servizio di dipendenti altrimenti costretti al pensionamento per sopravvenuta inidoneità fisica. L’abbattimento di tali costi potrebbe trasformarsi in un risparmio di gestione da investire in rinnovi contrattuali seri e degni di questo nome”.
“Questa realtà - puntualizza Turco – ci ha indotto a rompere il silenzio con una pubblicazione dal titolo ‘Salute e sicurezza del lavoro nella P.A. – La tutela della persona’ che presenteremo a settembre e che abbiamo immaginato come un doppio binario: la realtà da cambiare da un lato e il modello a cui tendere dall’altro. Una operazione verità finalizzata a raccontare ai cittadini le reali condizioni in cui versa la Pubblica Amministrazione ed in cui operano quotidianamente i tanto bistrattati dipendenti pubblici che erogano i servizi alla collettività”.
“Abbiamo voluto dimostrare – conclude il Segretario Generale della Uilpa – che chi pensa di riformare la Pubblica Amministrazione tagliando e non investendo, senza alcun confronto, non potrà andare da alcuna altra parte se non su quella dello smantellamento dei servizi, a discapito dei cittadini e di tutti gli utenti in generale”.
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