Inserita in Cronaca il 21/10/2013
da Marina Angelo
Lampedusa:dai funerali di Stato alla commemorazione sul molo
Era il 9 ottobre quando il Presidente Enrico Letta, nel bel mezzo di una tragedia annunciata tante volte sulle acque di Lampedusa, ma non solo, annunciava i funerali di Stato per le vittime del più grosso naufragio mai avvenuto in mare
Diciotto giorni dopo, nessun funerale di Stato per quelle vittime è stato celebrato. Oggi, con le bare ormai tumulate, per quelle 366 vittime accertate (l’ultimo restituito dalle acque ieri), alle 16 è iniziata una commemorazione alla quale, però, non sono stati invitati i sopravvissuti. Decine di eritrei provenienti da tutta Italia sono giunti sul posto per prendere parte al rito. In sottofondo una nenia con il canto di dolore degli eritrei che indossano i tipici abiti del loro paese. Due loro connazionali, sul molo di San Leone, intanto protestano per l´assenza dei sopravvissuti. "Perchè i 157 sopravvissuti non sono stati invitati?", recita uno striscione.
C´è anche un gruppo di cattolici coopti con i tipici abiti della religione. Presente anche il vicepresidente della comunità religiosa islamica Yahya Pallavicini
Il ministro dell´Integrazione Cecile Kyenge arrivata al molo turistico di San Leone (Agrigento) non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Adesso è atteso il ministro dell´Interno e vicepremier Angelino Alfano. Presenti due corazzieri inviati dal Quirinale. Saranno invece assenti il sindaco di Lampedusa, Giusy Nicolini, che proprio in queste ore incontra a Roma il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, e il primo cittadino di Agrigento, Marco Zambuto, che ha definito la cerimonia una “passerella per i politici”.
Assenti, dunque, gli oltre 150 eritrei sopravvissuti al naufragio. I migranti hanno protestato al centro di accoglienza di Lampedusa chiedendo di partecipare alla commemorazione: un gruppo di eritrei ha forzato l´ingresso del centro di accoglienza di Contrada Imbriacola e ha impedito l´uscita dei pullman con a bordo un gruppo di siriani diretto in Puglia. Alcuni di loro hanno anche bloccato la strada con un grosso masso. Altri hanno raggiunto il Comune di Lampedusa dove una delegazione ha incontrato il vicesindaco dell´Isola. Alla fine, la protesta è rientrata; non i malumori degli eritrei
Il gruppo di eritrei che stamane ha manifestato a Lampedusa, chiedendo di partecipare alla commemorazione delle vittime del naufragio, che si svolge ad Agrigento, si è recato in contrada Balate, nell´isola delle Pelagie, lanciando fiori in mare. Stamane una delegazione di eritrei era stata ricevuta in municipio. .
Intanto il sindaco di Lampedusa Giusy Nicolini ha presentato, nel corso di una conferenza stampa in Senato con il presidente della Commissone diritti umani Luigi Manconi, un piano per l´ammissione umanitaria nell´Unione europea.
"L´operazione ´Mare nostrum´ mi sembra davvero poco. Si continuano a dare risposte militari a domande umanitarie. Sarebbe il momento di cambiare", ha detto Nicolini. "Avrei trovato più utile - ha fatto un esempio Nicolini - decongestionare il centro di Lampedusa dove non è cambiato nulla.Lampedusa non ce la fa più a reggere tutti questi morti". Da qui la proposta in quattro punti per l´ammissione umanitaria nell´Unione Europea attraverso la concessione di una misura di protezione temporanea e l´attuazione di un piano di resettlement con le organizzazioni internazionali e le associazioni umanitarie.
"E´ il momento di buttare via la maschera, si deve fare qualcosa, Lampedusa non ce la fa più a reggere tutti questi morti", ha detto Nicolini. Quanto alla tragedia del 3 ottobre, il sindaco di Lampedusa ha parlato di "luci ed ombre. Le luci sono l´eroismo di chi ha soccorso i migranti, dall´altra parte le ombre sono rappresentate dalla mancanza di coordinamento di chi ha gestito il post tragedia". Mentre sulla cerimonia di Agrigento, e sul fatto che non si sia tenuta a Lampedusa, ha spiegato: "Noi non siamo stati coinvolti in questa decisione´´.
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