Inserita in Cronaca il 18/10/2013
da Marina Angelo
Lavoratori della formazione: «Non siamo più disponibili ad accettare promesse e chimere sulla pelle dei lavoratori e delle rispettive famiglie»
E’ indirizzata al Presidente Crocetta, all’assessore Scilabra e per conoscenza a tutti i lavoratori della Formazione professionale in Sicilia la lettera inviata da A.Si.L.Fo.P. – lavoratori federati della F.P., COBAS - Scuola Formazione Professionale, C.U.B - Scuola Formazione Professionale,Gli irriducibili della F.P. in Sicilia e scritta alla luce dei nuovi arresti di Catania e delle nuove inchieste aperte a Trapani e Caltanissetta.
Scandali ulteriori che hanno portato l’assessorato regionale all’Istruzione a cancellare dall’elenco degli accreditati altri 4 enti: l’Anfe di Catania, Iras, Issvir e Anfes. Sale così a 11 il numero degli enti di formazione a cui la Regione siciliana ha revocato l’accreditamento. Un numero che pare sia destinato a crescere. I dipendenti degli enti vittime di questo scandalo, sono stanchi di pagare a proprie spese e sulla propria pelle un prezzo diventato troppo alto: alcuni di loro non ricevono stipendi da 26 mesi e sono ridotti a vivere in auto con le famiglie. Rabbia e disperazione incollate dalla dignità si leggono nelle parole che riportiamo integralmente di seguito:
«Alla luce dell’ulteriore terremoto che ha colpito Catania, portando alla ribalta della cronaca i grandi manovratori degli enti Anfe Catania, Iraps, Issvir e Anfes e dopo le indiscrezioni odierne su controlli in atto a Caltanissetta (ENAIP As.A.Form) e Trapani (EFAL) non è più possibile continuare a credere che quanto accaduto sia un fenomeno isolato ma bisogna rendersi conto di essere davanti ad una cancrena dell’intero sistema.
Non hanno funzionato i controlli “capillari” da parte degli organismi preposti, gli accreditamenti, le certificazioni di qualità, le rendicontazioni e tutto quanto di farraginoso messo in atto che con meticolosità ed ingegno è stato aggirato o, non vogliamo crederci, è sfuggito o per distrazione o per altro, durante le verifiche ispettive.
Malgrado le scriventi OO.SS. abbiano più volte segnalato all’amministrazione regionale situazioni non poco chiare e sospette portate avanti da alcuni enti formativi, chiedendo immediati provvedimenti, i lavoratori continuano a pagare in prima persona non ricevendo gli stipendi per mesi e mesi subendo anche, ingiustamente, la cassa integrazione mentre gli enti e i loro presidenti lucrano e si ingrassano dall’alto dei loro noni livelli.
Abbiamo più volte chiesto all’assessore Scilabra un incontro per affrontare le spinose e vergognose problematiche ed alla data odierna tra convocazioni e rinvii vari non siamo riusciti ancora ad incontrarla mentre incontra regolarmente quelle OO.SS. ed i loro rappresentanti che tanto hanno contribuito alla lenta demolizione ed al saccheggio della formazione professionale in Sicilia. A tal proposito ricordiamo all’assessore che le scriventi OO.SS. rappresentano quei lavoratori, tantissimi, che non si riconoscono nelle OO.SS. firmatarie di contratti collettivi di lavoro.
Di seguito pubblichiamo gli argomenti che avremmo voluto affrontare nell’ultima convocazione (11 ottobre 2013) che è stata annullata 45 minuti prima dell’orario stabilito. Pur comprendendo gli impegni ed il carico di lavoro dell’assessore non vorremmo incarnare il famoso detto “mentri u mericu sturia u malatu sinni và”.
Venerdì 11 ottobre 2013 alle ore 14,15, mentre eravamo in viaggio sotto una pioggia torrenziale per recarci all’incontro con l’assessore Nelli Scilabra, fissato dalla stessa alle ore 15,00 presso i locali dell’assessorato, abbiamo ricevuto una e-mail accompagnata da una telefonata con la quale si annullava l’incontro a causa di imprevisti impegni istituzionali della stessa e da fissare a data da destinarsi. Abbiamo avvisato tempestivamente le delegazioni dei lavoratori che erano già partiti da Messina, da Catania, da Agrigento, da Caltanissetta, da Marsala e da Siracusa e quasi arrivati a Palermo.
Questi erano i punti che avremmo voluto affrontare durante la riunione:
- consegnare personalmente all’assessore la copia della lettera di disperazione inviata ai giornali online dal collega Giuseppe Raddusa, delegato A.Si.L.Fo.P. per la provincia di Catania, il quale non percepisce stipendi da 26 mesi e dorme in macchina con la famiglia. Auspichiamo che l’assessore possa agire immediatamente con un sostegno economico immediato attraverso l’applicazione dell’art.5 del DPR 207 del 2010;
- malgrado gli impegni assunti diversi mesi addietro dal presidente Crocetta, dall’assessore Scilabra e dal suo staff, molti enti di formazione professionale attualmente non erogano gli stipendi in media da 8 a 26 mesi. L’assessore e il suo staff si erano impegnati a disporre ispezioni al fine di accertare la situazione debitoria di ogni ente e nel caso di inadempienze, revocare l’accreditamento. Addirittura ci sono enti che hanno partite debitorie del 2010 e 2011.
- chiediamo al presidente Crocetta e all’Assessore Scilabra la creazione di un’agenzia unica in cui confluiscano gli 8300 lavoratori. Non accettiamo e nello stesso tempo contestiamo lo spin-off con 1850 lavoratori degli sportelli prima, successivamente di quelli dello IAL, ARAM, LUMEN, ANCOL, AIPRIG, CEFOP, ANFE, etc. E cosa aspetta gli altri 4500 lavoratori? Scudi umani in mano ad enti inconcludenti, avidi, schiavisti e affaristi; enti che non rispettano il CCNL e gli accordi decentrati effettuando passaggi di livello a go-go senza concertazione sindacale ed in barba a coloro che per anzianità e professionalità ne hanno diritto. Tutto ciò in un momento di crisi dove gli unici a pagare con la cassa integrazione sono i lavoratori mentre non vengono tagliate spese inutili e dispendiose quali le consulenze e l’esternalizzazione di altri servizi dove, purtroppo, come hanno dimostrato i recenti fatti di cronaca si nascondono le “magagne” e le “manciugghie”. Questo è il modus operandi di enti che hanno finalità di lucro, zero scrupoli e sono amministrati da (im)prenditori che non rischiano con somme proprie ma utilizzano finanziamenti regionali e comunitari;
- malgrado le nostre ripetute richieste, non è stata ancora emanata una direttiva sugli accantonamenti delle somme delle indennità allievi. Queste somme (notevolmente sovradimensionate) risultano in atto già erogate dall’amministrazione regionale ed utilizzate per altri fini o accantonate nell’attesa della chiusura dei rendiconti (chissà quando…). Nel frattempo i lavoratori aspettano ed intanto trascorrono i mesi e crescono i debiti e la disperazione;
- la deliberazione n. 200 del 6.6.2013 voluta fermamente dalle scriventi OO.SS. e dallo stesso assessore Scilabra attraverso l’accordo del 3 giugno 2013, non viene applicata integralmente, molti enti non hanno ancora ricevuto il secondo acconto del 25% per la lentezza della procedura della compensazione INPS, la chiusura dei rendiconti e l’implementazione delle procedure è in alto mare e, cosa ancora più grave, non si hanno certezze sulla liquidazione del Fondo di garanzia 2012;
- non riusciamo a comprendere, inoltre, per quale oscura e recondita motivazione l’amministrazione regionale applica il D.P.R. 207 del 5 ottobre 2010 in modo incompleto, recependo l’art. 4 ma ignorando l’art. 5 che consentirebbe il pagamento diretto degli operatori in caso di inadempienze degli enti gestori;
- chiediamo un controllo rigoroso ed accurato sull’albo regionale del personale docente e non docente, in particolare per quelle figure apicali (troppe) che contemporaneamente si trovano nella doppia veste di gestore e dipendente o cosa strana ma facilmente comprendibile gestore di un ente e dipendente di un altro;
- ad oggi, nonostante proclami e rassicurazioni varie, non è ancora stato emanato il decreto relativo all’avvio delle attività formative negando un diritto agli allievi che numerosissimi risultano iscritti nei corsi e conseguentemente ritardando abnormemente le procedure e gli adempimenti connessi all’inizio delle attività (bandi, selezioni, vidimazione registri, etc.).
Chiediamo il rispetto assoluto della normativa vigente che, spesso, viene ignorata e calpestata; vogliamo impegni seri, concreti ed immediati per il futuro lavorativo e per la salvaguardia del posto di lavoro dei lavoratori della formazione professionale che non hanno colpe delle ruberie perpetrate da chi ha gestito allegramente il sistema formativo e cosa ancora più grave con la distrazione o l’omissione di chi era deputato ai controlli.
Non siamo più disponibili ad accettare promesse e chimere sulla pelle dei lavoratori e delle rispettive famiglie.
Distinti saluti
A.Si.L.Fo.P. – lavoratori federati della F.P. COBAS - Scuola Formazione Professionale C.U.B - Scuola Formazione Professionale Gli irriducibili della F.P. in Sicilia»
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