Inserita in Politica il 21/02/2017
da Direttore
LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA REGIONE SICILIANA
On.le Presidente, Leggiamo del suo imbarazzo nel vedere l’ulteriore video che ha quale protagonista l´ onorevole Miccichè. Ci dispiace ma crediamo che Lei oggi viva l’analogo imbarazzo che viviamo noi, quando incontriamo i nostri colleghi alle riunioni nazionali. Ci parlano di governi regionali attenti, con i quali è aperto un continuo confronto, con i quali provare a sperimentare nuovi interventi nel sociale, a declinare nuove politiche di welfare. Cosa che per noi è un’utopia. On.le Presidente, Ciò che è imbarazzante, vorremmo se ne rendesse conto, è l’assenza di una politica per sociale da parte del suo governo. Da quando si è insediato ha cambiato un numero imprecisato di assessori alla famiglia. Ha cambiato le persone ma non ci siamo accorti che avesse cambiato le politiche. È fin troppo facile vivere sugli annunci, sulle conferenze stampa, sugli interventi promessi e mai realizzati. La listra sarebbe troppo lunga. Ne ricordiamo solo una, gli interventi per il contrasto alla povertà. La politica è scegliere, convincere, confrontarsi; riscontriamo, al contrario, che di scelta Lei ne ha compiuta una sola: quella di ritenersi il migliore, senza macchia e paura. Siamo, purtroppo, abituati al suo solito ritornello: la colpa è degli altri. C’è sempre qualcuno a cui addossare le responsabilità Una volta sono i comuni, un´altra volta il Parlamento, gli assessori “imbarazzanti” un’altra volta ancora, mai una volta che abbia avuto modo di riconoscere i ritardi, le omissioni, gli errori compiuti dal suo governo. Leonardo Sciascia, da Lei più volte ricordato, fa dire al protagonista del suo racconto “Il contesto” che si può essere più furbi di uno, più furbi di due ma mai più furbi di tutti, se ne ricordi prima di scegliere il nuovo assessore alla famiglia.
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