Inserita in Politica il 06/02/2017
da Direttore
MARASCIA, PRIMA GLI ULTIMI
Sabato il movimento civico “Città a Misura d’Uomo” si è presentato ai cittadini in una partecipatissima manifestazione svoltasi al “Caffè San Pietro”. Il movimento ha voluto sottolineare la propria pluralità dando notevole spazio tanto a tre candidati al consiglio comunale (Natale Salvo, Gabriele Tripi ed Elena Lombardo) quanto ad ospiti di prim’ordine quali il senatore Fabrizio Bocchino e l’avv. Antonio Ingroia, quest’ultimo presidente nazionale di “Azione Civile”, movimento con cui “Città a Misura d’Uomo” ha stretto un rapporto di collaborazione.
Atteso era, naturalmente, l’intervento di Giuseppe Marascia, cui il movimento civico ha dato incarico di esserne il portavoce indicandolo come candidato sindaco.
L’avvocato Marascia ha dedicato la propria attenzione agli “ultimi”, ai concittadini che vivono nel maggiore disagio, con dichiarazioni forti ma sincere: «Una vetrina di primati imprigionati e senza via d’uscita in una zona ad alto degrado ambientale. Non è uno zoo, ma la tristissima realtà in cui versano alcuni nostri concittadini, quelli delle case popolari di via delle Oreadi o di Fontanelle-Milo, dimenticati dall’amministrazione ma soprattutto dimenticati da tutti noi».
Nella mattinata Marascia, accompagnato dal candidato consigliere Natale Salvo, aveva visitato i quartieri delle periferie dimenticate da tutti ed incontrato un giovane esempio dei problemi da sempre non affrontati: un giovane trentacinquenne, padre di una bambina di nove mesi, disoccupato, che vive col reddito da parcheggiatore abusivo e che vive in una casa abusivamente occupata. Un giovane senza diritto a nessuno sostegno perché – ci ha dichiarato – anagraficamente residente, invece, nell’abitazione del padre titolare di reddito proprio.
«Stanno in quelle condizioni da più di trent’anni, e, dunque, hanno assistito passivamente all’avvicendarsi di molti sindaci, senza che nessuno si sia mai occupato di restituirgli la dignità umana», ha insistito, nel proprio intervento, Giuseppe Marascia.
«E’ ipocrita pretendere da loro il rispetto delle regole del viver civile quando una vita civile a loro è negata», ha continuato il candidato sindaco di “Città a Misura d’Uomo” che poi ha ipotizzato una soluzione di lungo termine del problema “emarginazione”: «Penso che lo sport sia la strada per recuperare la loro dignità. Lo sport come mezzo di socializzazione nelle regole e come stimolo all’impegno per il raggiungimento di obiettivi, potrebbe in loro rianimare quello spirito di partecipazione sociale che la degradazione e l’abbandono, in cui sono stati piombati, hanno cancellato».
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