Inserita in Nera il 30/09/2013
da Marina Angelo
Dia sequestra 10 milioni di beni ad imprenditore alcamese e 3 mln a imprenditore agrigentino
Tredici milioni di euro. A tanto ammonta il valore dei beni sequestrati dalla Direzione Investigativa Antimafia effettuato oggi in due diverse operazioni tra Trapani ed Agrigento.
In maniera più sostanziosa è stato corroso, dalla Dia di Trapani il patrimonio dell’imprenditore Giuseppe Montalbano, 44 anni di Alcamo, indagato per associazione mafiosa. Il sequestro, disposto della Sezione misure di prevenzione del Tribunale riguarda 3 aziende, 8 terreni, 38 fabbricati, 7 tra autoveicoli e mezzi edili, , 7 quote societarie, 10 depositi bancari e 3 polizze assicurative.
Secondo gli inquirenti Montalbano imprenditore edile ritenuto vicino a Cosa nostra, di cui il padre Pietro e´ considerato un esponente, come lo era lo zio, Nunzio, ucciso il in un agguato il 26 aprile del ´91, avrebbe favorito la latitanza del capomafia Vincenzo Milazzo.
Ammonta invece a 3 milioni il valore di beni sequestrati dalla Dia di Agrigento a Gioacchino Francesco Cottitto, 46 anni, imprenditore dell´agroalimentare di Palma di Montechiaro (Agrigento), arrestato nel 2010, con l´accusa di essere un prestanome della mafia e poi condannato a 3 anni di reclusione per intestazione fittizia di beni.
Cottitto fu arrestato nell´operazione «Apocalisse», nel 2010, insieme a Giuseppe Falsone, 43 anni considerato il capo di «Cosa nostra» agrigentina, a Giuseppe Gambino di Ravanusa (Ag) e all´imprenditore Diego Lo Giudice. Cottitto, pur non essendo organico a «Cosa nostra» è stato accusato da collaboratori di giustizia di essere molto vicino a Falsone. Il provvedimento di sequestro comprende 28 immobili tra terreni e fabbricati; due ditte individuali, tre società e numerosi conti correnti e rapporti bancari.
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