Alle nostre penne il suo insediamento avvenuto lo scorso agosto, non era passato inosservato e la nostra attenzione non era certo stata catturata da come si accomodava in poltrona. A destare il nostro interesse è stato il suo fare. Silenzioso ma efficace.
Operatività di un primo mese che ha sintetizzato, nero su bianco dentro un foglio A4, oggi durante la conferenza stampa svoltasi in prefettura alle 9,30.
Immigrazione, sicurezza, legalità, appuntamenti nei Comuni,incontri istituzionali, tavoli sindacali, incontri con associazioni e con i cittadini e questioni relative alle partecipate della Provincia.
E Trapani non è certo una città facile.
Dodici sono stati gli incontri che il prefetto ha fatto con i sindaci della provincia di Trapani ed altri 12 sono quelli che si appresta a fare. Numerosi i temi che si sono dibattuti nel corso di queste tavole rotonde durante le quali, per tutti, le problematiche con maggiori criticità per tutti sono state 5: ATO, acqua, randagismo, e sicurezza.
Leopoldo Falco parte subito da quello che è il problema a scadenza ravvicinata. E’ fissato al prossimo 1° ottobre, infatti, il passaggio delle ATO, che si occupano della gestione dei servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti, in SRR, ARO. Proprio oggi Antonella Milazzo, parlamentare regionale del PD, chiedeva di procedere all’ urgente adozione di misure per salvaguardare i dipendenti. E quei 300 lavoratori, assicura il prefetto, si cercherà di tutelarli il più possibile. Adesso, però, è necessario regolarizzare una situazione che non può più essere sostenuta «Si parla di commissari regionali che devono traghettare questa fase transitoria. Una fase drammatica – sottolinea Leopoldo Falco – che ho già vissuto a Salemi. Il futuro – continua- è vedere i comuni gestire la raccolta da soli o a piccoli gruppi. La prospettiva è quella di dimezzare i costi perch´ quelli a cui si è arrivati, che derivano dalla patologia, sono altissimi, si contano spese raddoppiate. E’ dunque importante che questa nuova gestione parta bene e parta subito. Non si può sbagliare. Servono persone capaci».
Non taglia certo corto sul problema ma, ne esiste un altro che cola e preoccupa tutti. Si tratta dell’acqua « A dire il vero i comuni fanno già una piccola manutenzione per tamponare questo problema ma i tamponamenti diventano patologici a loro volta e si finisce per buttare i soldi. E’ necessario, tende a sottolineare il prefetto, un piano più ampio che non può che partire dalla Regione». E mentre alcuni comuni come, quelli di Trapani ed Erice sulla questione fanno come cane e gatto, c’è chi di quattro cani e quattro gatti inizia a farne un problema serio. Stiamo parlando del randagismo.
Un aspetto che per tanto tempo è stato sottovalutato e che adesso sta diventando un emergenza. Un problema di cui non sono chiari numeri e spese e che più passa il tempo, più prende i contorni di un dramma sia per il cane, sia per l’uomo.
A rischio ci sono la sicurezza e l’economia cittadina.
«A Salemi, dove ho affrontato già il problema, la stima era di 2000 cani ogni 10.000 abitanti. Il rapporto quindi era di un cane ogni 5 abitanti. –ha detto Falco - Non so a quanto corrisponde la popolazione canina di Trapani ma se così fosse, una famiglia di cinque persone, senza saperlo, ha a suo carico un cane. Ed un cane, costa. – ha sottolineato il prefetto - Il costo minimo è di 700-800 euro all’anno. Adesso a quella famiglia di 5 persone, con già le sue spese a carico ed i suoi problemi, aggiungiamo una tassa separata: il cane» che, tra l’altro, non sa di avere. E se quella famiglia richiedesse il cane, la tassa gli rimane. Non solo. «Se non passiamo immediatamente alla sterilizzazione e all’anagrafe dei quadrupedi domestici, il numero dei cani che oggi ipotizziamo corrispondono ad “x”, aumentano in maniera esponenziale, soprattutto nelle campagne.» ha detto ancora il prefetto L’importanza della quantificazione della popolazione canina presente sul territorio è importante
«Alcuni sindaci mi dicono “abbiamo stanziato 10.000 euro” Ma questi soldi bastano per appena 15 cani. Quanti cani possiede ogni comune sul territorio? Per questo diventa indispensabile anagrafare e microcippare i cani, la loro sterilizzazione, e successivamente la creazione di strutture adeguate, come dei canili, dove poterli custodire. Il passaggio successivo sono gli affidamenti ma, per arrivare a questo punto, serve una struttura seria, moderna, con un portale informatica ecc» un problema dunque, quello del randagismo, che ad oggi viaggia più veloce sulle strade della città, le stesse dove si annida il pericolo.
Ed è proprio la sicurezza un altro problema che preoccupa i sindaci dei comuni. Al centro dei dibattiti e delle cronache di una delle province più discusse, i fattori di non sicurezza che non fanno dormire partono, ad esempio, dall’illuminazione e in nel buio di vie e vicoli si possono diramare in mille strade. Per questo c’è l’esigenza continua di un costante confronto.
La richiesta, di tavoli che, se costruttivi per trovare soluzioni possono essere« una grande opportunità oppure una perdita di tempo colossale. Quando per tutti lo scopo comune è, in base alle diverse competenze, risolvere un problema, allora il tavolo diventa costruttivo. io resto a disposizione – rassicura il prefetto- e fino ad ora l’esperienza è stata positiva. La Prefettura rimane una casa aperta per chi è disposto ad affrontare ai problemi».
M.A.