Inserita in Cronaca il 12/09/2013
da Marina Angelo
Caccia:il 56% degli italiani favorevole se normata e sostenibile
L’attività venatoria è da sempre al centro del dibatto pubblico prima che politico soprattutto di questi tempi dove le “doppiette” non risparmiano le prede.
E se è vero che i pareri sulla caccia sono, e sono sempre stati, assai discordi, è altrettanto vero che un´indagine condotta da AstraRicerche per Cncn, Arcicaccia e Face Italia rivela che il 56% degli italiani è favorevole all´attività venatoria “legale”, e cioè normata, limitata, responsabile e sostenibile.
Emerge, dunque, una crescita dei favorevoli alle doppiette nell´ultimo triennio (erano il 53% nel 2010).
Presentata oggi nella sala stampa della Camera, l´indagine demoscopica mostra che la caccia è ben vista soprattutto tra gli uomini, nella fascia 18-24 anni, al Nord e nelle regioni “rosse” oltre che nei piccoli comuni.
Al contrario, nel 44% dei contrari all´attività venatoria spiccano le donne, gli over 44 anni, i residenti in comuni medio-grandi, nel Lazio e al Sud.
L´indagine, condotta su un campione di duemila connazionali, «conferma che l´ostilità degli italiani alla caccia è dovuta soprattutto alla mancanza di conoscenza e di confronto. Quando c´è una maggior vicinanza fra caccia e società, come nel caso dei piccoli centri rurali, i sentimenti verso questa attività sono più equilibrati» spiega il presidente di AstraRicerche Enrico Finzi.
I dati inoltre «dimostrano l´esistenza di una correlazione statistica forte tra la notorietà delle norme, il consenso per esse e la buona valutazione della caccia».
I giudizi negativi sulla caccia riguardano principalmente la pericolosità dell´uso di armi e la minaccia per le specie animali a rischio estinzione. Le valutazioni pro-caccia, invece, insistono sul fatto che è un´attività antica come l´umanità, è limitata e regolamentata, evita che alcune specie crescano troppo a danno di altre, dell´agricoltura e dell´ambiente.
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