Inserita in Sport il 03/09/2013
da Michele Caltagirone
Tante società sportive siciliane rischiano di chiudere. Sui contributi si va verso lo scontro Governo-CONI
Muro contro muro tra il CONI Sicilia ed il Governo Regionale? Non si è ancora a questo punto ma poco ci manca. I nuovi criteri stabiliti dall’esecutivo di Palazzo d’Orleans di fatto hanno bruscamente cambiato le carte in tavola per quanto riguarda i contributi erogati alle società sportive siciliane e quello che fino a pochi mesi fa veniva stabilito per “meritocrazia” (in base dunque all’attività svolta dal sodalizio ma anche al prestigio del contesto, al movimento di base ed alle implicazioni sociali dell’attività stessa) verrà adesso affidato ad un bando. Adesso che la stagione agonistica è praticamente agli sgoccioli. Giovanni Caramazza, presidente del CONI Sicilia, ha già manifestato tutta la sua preoccupazione. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente e ci siamo fatti dare un quadro piuttosto nitido sulla situazione attuale. In verità, è un quadro a tinte fosche. “Il Governo ha cambiato le regole del gioco quando il gioco è già finito – ha detto il numero uno del Comitato Olimpico in Sicilia – come se non bastasse la drastica diminuzione dei contributi nel corso degli anni. Siamo infatti passati dai 20 milioni del 2002 fino ai 4 milioni di euro dell’anno scorso. Ma il problema non è questo: in questo 2013 infatti ci si aspettava il piano di ripartizione per i contributi in base ai soliti criteri di meritocrazia. Invece viene fuori questo bando che accomuna realtà sportive già molto diverse tra loro per tipologia insieme ad associazione che operano in altri contesti”. I contributi alle società sportive venivano erogati in base a quanto stabilito dalle Leggi 8/78, 31/84 e 18/86 che in seguito sono rientrate nella cosidetta “Tabella H”. In termini poveri, è un’insalatona che mette insieme società sportive ad associazioni con finalità culturali o sociali, tutto l’associazionismo siciliano in un’unica tabella senza alcuna distinzione. “Il bando in questione – aggiunge Giovanni Caramazza – mette a confronto realtà completamente diverse, fermo restando che anche nel mondo sportivo i criteri con cui venivano erogati i contribuiti facevano nette distinzioni tra Federazioni, Associazioni o Enti di promozione sportiva. Una cosa logica che adesso viene mischiata senza alcun criterio. In pratica se faccio fare istanza a tutte le 5.000 società sportive siciliane è il caos, si rischia di invalidare lo stesso bando”. Giovanni Caramazza ha già incontrato il governatore Rosario Crocetta per discutere del problema. “Dal presidente Crocetta ho avuto ampie rassicurazioni in merito ma da parte mia sono sempre molto preoccupato. Attualmente siamo in fase di stallo, so soltanto che in questo modo tantissime società sportive siciliane rischiano di chiudere i battenti. Pertanto ho già chiesto un’audizione alla Commissione Sport dell’Assemblea Regionale Sicilia, siamo in attesa di una convocazione ma se l’esito di questo incontro non dovesse essere soddisfacente siamo pronti a fermare l’attività sportiva ed a scendere in piazza”.
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