Inserita in Cronaca il 03/06/2013
da redazione
Articolo 21, liberi di...
A Trapani il punto di riferimento del circolo “Articolo 21, liberi di…” è il giornalista Rino Giacalone. Costituita 27 febbraio 2002, l’associazione riunisce esponenti del mondo della comunicazione, della cultura e dello spettacolo; giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).
A coordinare l’attività dell’associazione sono i giornalisti Federico Orlando (presidente) e Giuseppe Giulietti (portavoce) e l’avvocato Tommaso Fulfaro (Segretario). Centinaia sono state le campagne promosse dall’associazione a partire dal 2002 attraverso il suo sito internet www.articolo21.org diretto fino al 2007 da Giorgio Santelli e successivamente da Stefano Corradino. A partire da quella contro l’editto bulgaro che allontanó Enzo Biagi, Michele Santoro e Daniele Luttazzi dalla Rai.
Ma tanti sono stati negli anni a seguire gli episodi, denunciati da Articolo21 di censura, intimidazione, mobbing, di negazione dei diritti alla libertà di espressione subiti da giornalisti, registi, autori, scrittori che talvolta hanno perfino pagato con la vita il prezzo della libertà. Nel nostro Paese e all’estero. E poi le campagne per l’illuminazione mediatica dei temi e dei soggetti sgraditi: la sicurezza sul lavoro, le mafie, la pace, i beni comuni….Articolo21 nasce con lo spirito di essere “rete delle reti” e quindi di mettere in comunicazione le varie esperienze associative affini per sensibilità e temi trattati. Diverse sono le adesioni giunte dal mondo delle professioni, della scuola, del giornalismo, dell’impegno sociale, dalla società civile. A giorni si procederà con la convocazione di una riunione aperta anche a coloro i quali non hanno ancora formalizzato l’adesione o comunque a tutti coloro i quali possono ritenersi interessati alla creazione di quello che dovrà essere uno spazio “di esperienza reale”, di ricerca, approfondimento, di “partecipazione”, dove utilizzando affianco ai moderni sistemi di comunicazione e interazione anche i momenti di incontro diretto si punta a garantire uno spazio di utile confronto.
«Non a caso è stato scelto il 2 giugno quale giorno per ufficializzare la nascita del circolo – scrive il giornalista Rino Giacalone – oggi, Festa della Repubblica, è il giorno che sancì nel 1946 l’individuazione di un nuovo percorso democratico per il nostro Paese, percorso che oggi è messo in pericolo dalle minacce che giungono a valori importanti come sono per esempio quelli dell’uguaglianza dinanzi alla legge, o ancora a quel valore sancito dall’articolo 21 della nostra Costituzione, la Libertà di pensiero».
Il circolo trapanese si chiamerà “2 Giugno”, per rinsaldare un patto tra la cittadinanza trapanese e la Repubblica, ridare rilevanza a storia, cultura, valori che hanno fatto grande il nostro Paese, per omaggiare le vittime di ieri e dei nostri tempi che hanno sacrificato la loro vita per non tradire mai il giuramento di fedeltà alle Istituzioni, dinanzi all’assalto che soprattutto in questa terra trapanese è stato registrato da parte delle mafie.
«Qui la mafia è tornata alle sue origini – annota il giornalista Rino Giacalone – riprendendo la caratteristica della sommersione, qui la mafia ha avuto sempre una connotazione borghese che oggi le è ancora più propria, non ci sono più mafiosi con le coppole e le lupare, ma i nuovi mafiosi vestono la grisaglia e fanno i manager.
La mafia qui ha preso le armi quando ha avuto necessità di risolvere contrasti interni e colpire i suoi nemici, magistrati, giudici, investigatori, giornalisti, politici, guerre che l’hanno aiutata a infiltrarsi nei settori sociali più diversi e consolidare quel silenzio che regna oggi attorno a se che serve a far dire, ad alcuni con molta ipocrisia, che la mafia non è esistita o se è esistita adesso è sconfitta. Tanti credono a simili affermazioni, nel mentre il lavoro di ogni giorno di magistrati e investigatori, o ancora quello di altri, donne e uomini della società civile, ci dimostra che la mafia è più potente perch´ è addirittura in grado di muoversi alla luce del sole e paradossalmente la si definisce sommersa sol perch´ non sparge più sangue per le strade, ma la mafia e i mafiosi ci sono e non perdono mai occasione per mandare i loro messaggi, direttamente o indirettamente». In occasione di una prossima riunione dei primi aderenti verrà definita la data di inaugurazione ufficiale del nuovo circolo e il programma delle iniziative.
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