Inserita in Sport il 15/04/2015
da Gabriele Li Mandri
Andata Quarti di Champions League: Juventus-Monaco, il rigore è giusto
Juventus, il rigore è giusto. Giusto nel senso che è bastato quel tiro da 11 metri di Vidal a consegnare alla vecchia signora il pallino del gioco in questa prima metà dell’andata dei Quarti di Champions League, a Torino contro il Monaco. Poco meno giusto considerato che il fallo su Morata, spedito e francobollato da un lancio illuminante di Pirlo, avviene fuori area: stavolta non c’è bisogno di tirare in causa prospettive e dossier, perché trattasi di errore arbitrale con conseguente penalty da non concedere. Inutile prendersi in giro: è un timbro che ha marchiato a fuoco, ed in modo grave, questa gara d’andata fino a quel momento in sostanziale pareggio (di gioco e di occasioni).
Sulla partita vera, ovvero quella non giocata dai fischietti, poco da dire. Tutto come nelle previsioni: Juventus forse troppo sicura di sé e Monaco schierato ad hoc per i contropiedi mortiferi. Quella che doveva essere una partitella contro il materasso delle rimanenti otto si rivela uno scoglio più duro del previsto: è grazie a Buffon e alle sue doti di ipnotizzatore di serpenti se Ferreira Carrasco, al 10 minuto, non spedisce in rete il più facile (ed il più dannoso) dei gol. Lì dietro i bianconeri ballano il Can Can: fortuna vuole che il Gianluigi nazionale sia ancora il portiere numero 1 al mondo. E sfortuna vuole che Vidal, in forma strepitosa dopo mesi di zoppìa meniscale, riesca a pareggiare i regali natalizi ritardatari, al 45esimo, fallendo l’1-0. La Juve, anche se gioca male, come sempre c’è.
Il secondo tempo è vivo e altrettanto equilibrato: a spezzare le reni del Monaco, come già detto, arriva un dono arbitrale concretizzato dal cileno con tanti di riverenza. A nulla serve l’assalto finale con Berbatov: Allegri, per evitare spiacevoli sorprese, fa di umiltà virtù tornando alla difesa a 5 e barricandosi dietro in attesa del triplice fischio. Che arriva a risultato invariato.
La Juve insacca questo primo round. Lo fa nel modo meno onorevole possibile, ma quel che alla fine conta è che l’abbia fatto. La strada verso le semifinali adesso è un po’ più in discesa: sarà dura per i francesi tentare il sorpasso senza scoprire i fianchi. Ma non sarà dura solo per loro: la sorte, quest’anno, ha baciato in fronte i bianconeri ai sorteggi e agli episodi, evitandole le big europee e dandole una spintarella quando serviva. La fortuna, però, non è eterna: se passerà in semifinale, dove con tutta probabilità affronterà quell’eccellenza che in Champions non puoi evitare in eterno, giocando così potrebbe non bastarle il benvolere della dea bendata. Perché i rigori giusti, ogni tanto, bisogna anche guadagnarseli.
Gabriele Li Mandri
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