Inserita in Sport il 22/03/2015
da Gabriele Li Mandri
Milan-Cagliari 3-1: Game over? Insert Zeman
Game over: Insert coin. I meno giovani di sicuro ricorderanno questa frase, la fatidica sentenza che usciva fuori sotto forma di pixel sgranati quando, giocando ai vecchi cabinati delle sale giochi, si esaurivano le “vite” a disposizione del proprio eroe al videogame preferito.
Questo ricordo d’infanzia è tornato fresco fresco sotto forma di striscione polemico in curva sud, a San Siro: gli ultras de Milan, infatti, hanno deciso di usare il pugno duro contro la società rossonera, rea di aver mandato letteralmente al diavolo anni di blasone e di successi. Nessuno scontro, nessuna violenza, ma una protesta pacifica basata sull’abbandono dello stadio e sulla diserzione delle iniziative commerciali milaniste, dal merchandising delle magliette alle visite pagate a Casa Milan: questo, e tanto altro ancora da scoprire, il contenuto dell’ultimo comunicato ufficiale della curva.
Milan-Cagliari si è così giocata in uno stadio più vuoto del solito, in un’atmosfera surreale figlia di un imbarazzo collettivo, un po’ per l’assenza della storica curva, un po’ perché le vittime della contestazione (giocatori compresi) sanno benissimo di essere colpevoli e faticano persino a guardarsi in faccia per la vergogna. Ed i primi minuti non hanno certo aiutato i pochi presenti a riacquistare una fiducia oramai bruciata da Berlusconi e company: l’allegra compagine sarda poteva già andare in vantaggio al 2 minuto, se Sau non avesse sbagliato un gol fatto a un metro da Diego Lopez. La partita, a dispetto del fatto che si incontrino un Milan disastroso ed un Cagliari alla Zeman, è brutta davvero: lo è quanto meno il primo tempo, chiusosi sull’1-0 rossonero grazie ad una magia di Menez totalmente estranea al contesto.
E l’inizio del secondo tempo è sembrato il replay del solito copione: rossoneri addormentati, immediato gol di Farias dopo l’ennesimo svenimento collettivo della difesa, Milan impaurito e surclassato. A salvare questo match, però, è arrivato il santo Zeman: solo lui poteva resuscitare questo Milan. Lui e quel vecchio volpone di Mexes, autore di una volée vincente su un angolo battuto dal solito Menez. Sul 2-1 la partita ha svoltato, non grazie al gioco del Milan (contropiedone e buonanotte) ma al Cagliari, tuffatosi in avanti lasciando le consuete praterie dietro. Senza dimenticare la fortuna, perché se ti conquisti un rigore inesistente su un fallo mezzo metro fuori l’area, il tutto dopo un contropiede nato da una traversa pazzesca di Joao Pedro, non puoi esattamente dire che sia tutta farina del tuo sacco.
Pippo, con questo 3-1, ha speso la sua ultima monetina al videogame targato Milan. Una monetina con il volto di Zdenek stampato su una faccia: l’ultima occasione per portare a termine quanto meno la stagione, poi si vedrà. Perché Berlusconi, le sue monetine, se le tiene ben strette.
Gabriele Li Mandri
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